Drabble #1
- Il Fruscio delle Parole
 - 21 lug 2022
 - Tempo di lettura: 1 min
 
Aggiornamento: 5 ago 2022
a cura di Anna Rampini
Quando partecipai al concorso “100 parole, una storia”, bandito dalla MonteGrappa Edizioni, scrissi senza saperlo il mio primo drabble.
Il drabble è un racconto della lunghezza di cento parole, in cui l’autore deve dimostrare la propria abilità scrivendo in uno spazio ristretto una storia compiuta e auto-conclusiva (inizio, svolgimento e conclusione).
Nel conteggio delle parole è escluso il titolo; sono considerate, invece, le elisioni.
Poche e semplici regole, penserete, ma affatto scontate.
Il concetto di drabble è espresso, per la prima volta, nel Monty Python’s Big Red Book, dove era identificato come una gara letteraria vinta dal primo autore capace di terminare un racconto.
Il drabble vero e proprio, formato da cento parole, è nato all’inizio degli anni ottanta presso l’Università di Birmingham e utilizzato soprattutto nella narrativa di fantascienza.
Cambio stagione
Ogni volta lo stesso rituale: svuoto gli armadi, lavo, stiro e, con cura, piego ogni maglietta, pantalone, gonna e pigiamino.
Non “elimino” nulla.
“Questo potrebbe ancora andare!”, penso.
Apro la grande scatola di tela beige che, per sei lunghi mesi, ha custodito i vestitini della scorsa stagione lavati e piegati con la stessa attenzione.
Li tiro fuori, li ripongo nei cassetti e nelle ante.
Improvvisamente vi guardo e rifletto: “Come siete cresciuti!”.
Accarezzo con la guancia ogni fibra di tessuto, fotografo con gli occhi colori, disegni e forme, affondo il naso per catturare ancora una volta il profumo dei ricordi. Tratto da AA.VV, 100 Parole, una Storia - Il profumo dei ricordi, MonteGrappa Edizioni (2018)






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